Quando capita qualcosa che provoca un'emozione che
non può essere raccontata mi metto a scrivere: cerco di
salvarne almeno un pezzetto, prima che il tempo me la porti via.
txt |
GIALLO |
Giallo. "Fermati, che e' meglio", pensi. Rosso. Uffa. Rallentando scende a bagnare il parabrezza pure la pioggia che era sul tettuccio.
|
ROMA |
Settembre '99, non sono ancora iniziate le lezioni, arriva una telefonata.
E' Cristina: <<Marco, vieni a Roma?
|
SOLEIL ROJAL |
Era il sessantaduesimo giorno di navigazione, quando d'improvviso, con mare
calmo e visibilità nove, la Soleil Royal in rotta per le Americhe si
incagliò.
A bordo si stava consumando una giornata ordinaria di riassetto del primo
ponte di coperta.
|
PIOMBO |
Sara, si chiamava, mi pare. Gia', Sara.
Chissa' com'e' che mi torna in mente proprio ora, dopo piu' d'una decina
d'anni, proprio in questa birra e nelle luci di questo bar della malora.
Accidenti.
|
PALLA |
Buongiorno, Pacman. Disse Pallo.
Rotolarono poi insieme verso le mura di ponente.
Ad aspettarli stava Leila, foca monaca. Era, Leila, foca di straordinaria
bravura. Con Leila, stava Lollo.
|
IL TOPO DELLA CUPOLA |
<<Ma come diavolo ha fatto a finire lassu', come diavolo ha fatto a
collegarsi all'impianto senza che nessuno se ne accorgesse, ma non e'
possibile che uno possa passare due giorni vestito da tecnico e
girare senza nessun problema fra i corridoi interni, e dove avra'
trovato le chiavi, poi!>>
|
CASTELLO |
E' sera nella locanda, tre persone si trovano attorno ad un tavolo,
scambiano due chiacchiere, pensano ai fatti loro. Distendono le idee dopo
una giornata di inquietante routine. Il tempo passa in fretta, i mesi e gli
anni attorno si succedendo uno dopo l'altro. |
CAPPELLO |
L'insegna di legno dondolava fuori, era freddo, l'aria era pungente, si
respirava profondo, il mare. Nell'entrare nella locanda si veniva travolti
di colpo dall'ondata di odori e calore, ci voleva un certo tempo per
riambientarsi. |
BONPLANS |
Bonplans e' un paese poco conosciuto dai friulani. Il suo nome si rifa'
a chissa' quali storie perdute di confine.
E a Bonplans e' nata la donna della mia vita. Donna della mia vita, si
fa per dire, visto il significato che normalmente si attribuisce a
questo giro di parole.
|
BELGRADO |
Fratelli serbi, voglio essere li' con voi. Voglio partecipare anch'io
ai concerti sotto le bombe. Aspettatemi. Passero' il confine, l'Italia, e
verro' li'. Patiro' la fame, il freddo. Lo so, non avro' sigarette da fumare.
Ma saro' li'. |
AMORE |
Grazie? Prego.Adesso me ne vado, disse. E se ne ando'. Non disse altro.Mi lascio' qui da solo, solo con questo nodo in gola e questo
tormento nella coscenza per tutto quello che avrei potuto fare e non fare.Boh, ormai avra' gia' preso il treno, chissa', pensai. |
SUPERPIPPO |
Non e' che tu sappia poi molte cose di me; ci siamo visti si e no
tre giorni. Pero' sai delle cose di me che nessun altro sa... hai potuto
appurarle di persona. Mi riferisco naturalmente alla mia doppia
personalita'. |
TUNNEL |
E' il tempo, una ruota infinita.
E' un tunnel buio, ma c'e' vita e ci sono storie.
Accidenti, e' una citta'. Ma sotto.
L'oscurita' e' rotta da quelle lampadine legate in alto, un filo nero
che penzola e si avvolge intorno a dei tubi. Ogni quattro cinque metri; per
il resto il tunnel è buio. I binari della metro. |